Testo letto da Tawada Yoko a Trento, il 18 marzo 2014,
nell'ambito del "Seminario Internazionale sul Romanzo
II Incontro Italo-giapponese".
di Tawada Yoko
(traduzione dal tedesco di Stefano Zangrando)


Sono molto lieta di poter parlare a Trento, oggi, davanti a voi.
Qualche mese fa fui invitata a Bergamo, dove avrei dovuto parlare di "emozione". Pensavo che sarebbe stato un vero peccato se il mio contributo non avesse contenuto neppure un suono in italiano. Ma cosa dovevo farci? Non conosco l'italiano.
Poi mi venne in mente che a lezione di musica ho imparato parole italiane per comprendere le note. La maggior parte di queste parole determinava la velocità (accelerando) o il volume (pianissimo) e c'erano anche quelle che fingevano un'emozione come ad esempio "piangendo" o "triste". Forse in un dizionario musicale potrei trovare parole italiane a sufficienza per tutti i sentimenti che compaiono nel mio testo.
Mi piaceva l'idea di parlare di sentimenti in una lingua che non ho mai imparato. Poiché i sentimenti parlano una lingua diversa dalla nostra. I sentimenti non si possono produrre artificialmente, ma li si può rappresentare artisticamente modificando il tempo e il volume.
Sapere una lingua è cosa buona. Ma ci dev'essere anche un vantaggio quando una lingua non la si conosce.

1. Le sorelle
Nel Giappone del XII Secolo, quando la cultura cortese, ormai troppo matura, iniziò a marcire nel suo stesso aroma dolce-amaro e la scena principale della politica dovette passare ai combattenti di professione, i samurai, nacque un nuovo tipo di danza che fu chiamato "Shirabyoshi". Le esponenti di questa corrente erano donne che si travestivano da uomo e portavano al fianco una spada. Forse si trattava di un residuo della tradizione sciamanistica, dove il cambiamento di sesso era inteso come segno del fatto che si fosse entrati in contatto con gli dei. Il passaggio dagli antichi rituali all'arte della danza fu fluido, spontaneo, benché Shirabyoshi non fosse una danza religiosa.
A quell'epoca vivevano a Kyoto, l'allora capitale del Giappone, due sorelle, Gio e Gi-nyo, note come giovani e talentuose danzatrici di Shirabyoshi. La sorella maggiore Gio divenne presto l'amante di Kiyomori, il più potente samurai dell'epoca, che considerava la danza come componente irrinunciabile della vita. Grazie alla sorella maggiore anche la minore Gi-nyo godette di grande credito presso le colleghe, anche se talvolta questo credito era mescolato a una fredda e umida invidia. Kyomori mise a disposizione di Gio una villa urbana in cui potesse vivere la sua famiglia, benché Gio medesima trascorresse la maggior parte del suo tempo da lui, nella sua residenza. La madre di lei, che dopo la morte del marito aveva ingerito riso amaro a sufficienza, fu felice di questa vita senza preoccupazioni nella nobile villa. La famiglia riceveva ogni mese 180.000 litri di riso e un mucchio di monete d'oro.

平清盛、重々しくマエストーソmaestoso、 インペリオーソ imperioso, 雄大な空グランディオーソgrandioso 四つの海を支配し、恐いものなし、やりたい放題。世間の誹(そし)りも かえりみず、いつも気まぐれ カプリチョーソcapriccioso、欲望もりもり、非常識。 欲しい物は何でも欲しい、欲しい時に欲しい。捨てたいものは何でも捨てる、捨てたい時に捨てる。
姉と妹、 祇王と祇女(ぎにょ)。 白拍子の踊り子姉妹が 京の都で評判になっている。清盛は、姉の祇王に恋をして、熱く熱く、アッパシオナートappassionato 寵愛する。ファヴォーレfavore, ファヴォーレfavore。
姉が囲われ愛されれば、妹の祇女(ぎにょ)も世間にもてはやされ、母親の刀自(とじ)は、 毎月お米がざらざら、お金もざっくざっく。豪邸を建てて何の不自由もない暮らし。不自由の逆は自由ではないが、まだそんなことには気づかない。

2. La nuova stella
Un giorno nella capitale apparve una nuova danzatrice, che attirò su di sé tutta l'attenzione dei cittadini. Aveva 16 anni, era originaria della regione di Kaga, si chiamava Hotoke. Non si sapeva se a far rifulgere la sua persona fosse il suo talento o la sua giovane bellezza. Amava se stessa, perché il pubblico la amava. Perfino il vento spirava sempre a suo favore, sicché non sapeva ancora cosa fosse una sconfitta.
Un giorno pensò: "Mi sono fatta un nome come danzatrice di Shirabyoshi. Ma Kiyomori, l'uomo più potente del nostro tempo, non mi ha ancora invitato da lui. Oggi mi inviterò da sola, come vuole il costume delle artiste di strada".
Hotoke si mise in cammino per Nishihachijo, dove Kiyomori aveva la sua residenza.

三年後、 舞踏界の天空にあらわれた新しい星。年は十六、名前は仏(ほとけ)、自信満々、わたしが一番。とは言うものの、まだ清盛様の前で踊ったことがない。 お呼びがないなら、こちらから押しかけましょう。ほとけは大胆、アニモーサメンテanimosamente, 西八条の清盛の御殿に向かう。恐れを知らず、元気満々、コン・エネルジーアcon energia、ほとけは若くて向こう見ず。

Quando Kiyomori udì che una danzatrice voleva vederlo e che si trovava già davanti al portone, lo prese un attacco d'ira. Una persona come lui, che detiene un potere troppo grande, perde facilmente le staffe. Egli disse all'amata Gio, che ormai apprezzava non solo come danzatrice, ma anche come interlocutrice e consigliera: "La ragazzetta si è invitata da sola. Che inaudita impertinenza! Gli artisti devono presentarsi soltanto se li ho fatti venire io. Inoltre ogni danzatrice è noiosa in confronto a te. Rispedisci a casa quella presuntuosa! E che stia contenta di potersene andare senza essere punita!
Nel frattempo Hotoke era entrata di soppiatto nella corte e aveva origliato alla porta. Le dure parole di Kiyomori ferirono il suo orgoglio. Stava per andarsene, ma fece in tempo a udire quel che disse Gio a Kiyomori: "Conosco l'uso delle artiste di strada. Fanno visita alla corte senza invito per mostrare la loro arte. Si comportano liberamente, non badano ad altra regola che alla forza di gravità. Hotoke è ancora giovane e inesperta. Se vuole farti visita, è in segno di venerazione, non di disprezzo. Non dovresti punirla con parole velenose."

清盛、勝手に押しかけてきた仏のずうずうしさにいらいら怒り、イーラ ira、 怒り イーラ ira、怒ってラッビア rabbia、腹をたてるが、 祇王がとりなす。「芸術家は呼ばれなくても芸を見せに来るものです。しかもこの子は若くて純粋、インノチェンテ innocente。追い返すものじゃありません。」

Kyiomori si calmò e disse: "E va bene. Che si lasci entrare la piccola e la si faccia danzare davanti a noi. Allestisci la scena per la danza!"
All'epoca i samurai benestanti avevano un palcoscenico per la danza in casa propria. La danza per loro non era solo un piacere estetico, ma un archivio del sapere della sopravvivenza. In essa erano fissate le posture e le movenze di cui erano fatte e dovevano esser fatte le tecniche di combattimento. Quel complesso sapere che non poteva essere trascritto su carta veniva inscritto nel corpo danzante, e questo era un metodo eccezionale, poiché anche se nel XII secolo fosse esistita una videocamera non sarebbe stato possibile riprendere da ogni lato ogni movimento di ogni muscolo e osso e conservare le riprese in modo tale da poterle impiegare nella vita.

3. Il potere
Hotoke salì sul palco e fece scivolare lentamente il corpo. Lo sguardo di Kyiomori svolazzò nervoso nell'aria e alla fine si posò come una farfalla esausta sulla pelle della danzatrice. Kyiomori non riuscì più a muoversi, si sentì impotente di fronte alla ragazza che si era portata senza fatica al centro della scena. Quando stava ferma sembrava muoversi, mentre un suo movimento rapido irradiava quiete. I suoi capelli di seta solleticarono il cuore del signore dall'interno. Egli respirava ormai a fatica, come se il suo petto fosse legato. Sentì un'angustia tale che all'improvviso dovette alzarsi. Non poteva sopportare un secondo di più che la danzatrice non gli appartenesse.

仏は 屋敷にあがって、すぐにスービトsubito すぐにトスト tosto, 踊り出す。初めは静かにカルマート calmato、段段速くアッチェレランドaccelerando、優雅にグランディオーソgrandioso、そして華やかにブリッランテ brillante、清盛は目が離せない。仏をいつくしむ心が芽生え、燃え上がる、火のように コンフォーコ con fuoco、 熱狂的に、パッシオナータメンテ passionatamente!

Kiyomori chiese a Hotoke di restare presso di lui. Avrebbe dovuto trascorrere con lui la notte a venire o ancora un'altra o più notti e mesi. Il suo sussurro d'amore non aveva fine, finché Hotoke lo interruppe: "Sua Maestà, vi prego di perdonarmi! Mi dispiace, ma non posso restare da voi. Sono venuta qui senza essere invitata, così ora me ne vado nonostante il vostro invito. Non si può legare il vento a una colonna. Inoltre è grazie a Gio che ho potuto danzare qui. Come potrei fare qualcosa che le arrecherebbe danno?

インバラツァーレ imbarazzare! 仏は恥じらう。「祇王様のおかげで御殿にあがれのですから、どうして祇王様を押しのけてここに残ることができましょう。きょうはこれでもう家へ帰らせて下さい。」仏がいくら頼んでも、清盛は聞く耳を持たない。それどころか、仏が気後れするからと、祇王を家に帰した。

Gio era abbastanza matura per sapere che un uomo influente come Kiyomori prima o poi l'avrebbe lasciata. Per lui non c'era ragione di tenere la vecchia amante, se gli piaceva di più una nuova e più giovane. Tuttavia non sospettava che il giorno della sua uscita di scena sarebbe arrivato così d'improvviso. Solo un'ora prima era ancora l'amante di Kiyomori, e in cielo non c'era una sola nuvola nera che annunciasse la perturbazione che sarebbe giunta di lì a poco. E adesso doveva abbandonare seduta stante non solo il suo amato, ma anche gli spazi domestici a lei così familiari, il palcoscenico, i bei vestiti di seta, il fedele personale, gli amabili accessori da scrittura, le scodelle da thè, i fiori rosa nel placido giardino e tutte le abitudini quotidiane.

今すぐ出て行けと、清盛、祇王を追い出す。もとより思ひまうけたる道なれども、さすがに昨日今日とは思いよらず、苦しげに アッファンナートaffannato、悲しげに ピアンジェンドpiangendo 祇王は去る。

La famiglia di Gio non ricevette più alcun sostegno da Kiyomori. Cercarono una casa modesta alla periferia della città, il cui pavimento non rimaneva asciutto quando pioveva. La madre, che sapeva misurare il valore dell'arte soltanto in base alla gloria e alla ricchezza, ebbe un crollo interiore e sfogò la sua frustrazione su Gio: "A cosa serve la tua arte? Hai già quasi vent'anni, sei vecchia!" La madre si lamentò e pianse tanto che le venne la bocca storta. La sorella minore Gi-nyo non mise più piede fuori di casa. Aveva paura dello scherno delle colleghe che in passato erano state invidiose di lei.
Solo Gio conservò una piccola fiamma nel cuore, che le bastò appena per tornare sulla strada e danzare davanti ai passanti. Danzò per artigiani, commercianti, geishe, cani, samurai, postini e altri che passavano di lì per caso. La maggior parte di loro si fermava, dimenticando doveri e lavoro. Gio non si difendeva quando veniva afferrata nel bel mezzo della danza. Lasciava invece fluire nelle membra tutto ciò che poteva essere sentito e danzava con loro. La testa le si svuotò, il petto era sempre più leggero, una forza spaventosa salì dal terreno e le attraversò il corpo fino alle punte dei capelli. Il pubblico ne fu scosso e perfino un mendicante le lanciò l'ultima monetina che possedeva.

4. La malattia
Quella vita parca trovò presto il suo ritmo e Gio si riprese lentamente dalla ferita che gli aveva inferto Kiyomori. Per fortuna la parola "felicità" nell'età di mezzo era ancora sconosciuta. Altrimenti ella non avrebbe potuto godersi l'umore sempre allegro che già raggiungeva e avrebbe continuato a cercare una felicità.
Un giorno arrivò un messaggero da Nishihachijo. Kiyomori lo aveva mandato da Gio perché Hotoke soffriva di una grave, misteriosa malattia. Hotoke non voleva più toccare le bacchette per mangiare, di notte se ne stava a occhi spalancati come una civetta, la sua bocca era arsa, poiché non pronunciava più una sola parola. Preferiva più di ogni altra cosa starsene seduta da sola in un angolo buio della casa fissando la lama affilata della spada.
Kiyomori cercò di risollevarla, organizzò concerti e serate teatrali sul palcoscenico di casa, ma lo stato di Hotoke non migliorò. Kiyomori pensò che Gio avrebbe dovuto danzare davanti a lei, poiché se c'era un'artista che poteva restituirle la forza vitale, questa poteva essere solo Gio. Entusiasta della propria idea, non riusciva a immaginarsi come Gio avrebbe accolto la proposta.
Quando Gio seppe dal messaggero quel che Kiyomori le chiedeva, dai suoi occhi sgorgarono lacrime amare. Rimandò indietro il messaggero senza nessuna risposta e si chiuse in un bozzolo invisibile dove poter piangere indisturbata.

清盛と暮らす仏、トリステ triste、さびしそうに、メストmesto, メランコリカメンテmelancolicamente, どうしてこんなに寂しいのか分からない、寵愛されているのに。 
ものも食べず、夜は眠れず、刀の刃をぼんやり眺める仏を慰めようと、清盛は歌や踊りを見せるが全く効果がない。祇王に踊らせればいいのではないかと思いついて使いをやる。病気の仏を慰めるため西八条に来て踊れ、と。
それを聞いて、祇王、悲しむピアンジェンドpiangendo、  悲しむ ピアンジェンテpiangente、  悲しむ ピアンジェーヴォレpiangevole、涙流すばかりで、返事を渡さず、使いを清盛の元へ返す。

La madre e la sorella di Gio vennero a sapere della richiesta irrispettosa di Kiyomori e piansero con lei. Ma le lacrime della madre erano già asciutte quando disse a Gio: "Hai respinto senza scuse la richiesta di Kiyomori, e questo lo capisco. Ma sappi che ti aspetta una punizione. Probabilmente verremo mandate via da Kyoto. Tu e tua sorella siete ancora giovani, potrete costruirvi dovunque senza fatica una nuova vita. Io però ho già i capelli bianchi. Se dovessi lasciare Kyoto e trascorrere il resto della mia vita in una provincia incivile, non potrei sopravvivere. Preferirei morire qui ed ora nella capitale."

母親は悲しそうに エレジアコelegiaco, こんなことを言う。「清盛様の命令をはねつければ、殺されないまでも、都を追放されるでしょう。悲しいね、ドロローソdoloroso、お前たちはまだ若いけれど、わたしは知らない土地に行って、岩と樹木の間で死ぬのはいやだ。田舎 No! ルスティカーノ rusticano!京都、京都、京都で死にたい。」悲しげに、ドロローサメンテdolorosamente! そう言うのだった。

Per amore della madre Gio si mise in cammino verso Nishihachijo per ballare e guarire così Hotoke. Gio pensò che l'ignoranza di Kiyomori nei confronti del suo sentimento le era indifferente, perché lui per lei significava meno di una misera cornacchia sul tetto. Quando fu guidata all'interno della residenza da un servitore e le fu assegnato un posto accanto al palcoscenico di casa, all'improvviso si sentì male. C'era qualcosa che non andava. Alcune perle di lacrime le caddero dagli occhi e poco dopo seppe comprendere a parole ciò che aveva trafitto il suo cuore. Lo spazio che le conosceva ancora molto bene non le appariva familiare, perché era stata messa in un posto più basso, dove non si era mai seduta prima. Era il posto per la classe inferiore.
Di nascosto si pulì le lacrime con la manica e salì sul palcoscenico, travestita da uomo e con una spada nel cuore. Senza riflettere intonò una canzone e al tempo stesso si mise a danzare. Hotoke fu portata al suo posto dagli inservienti, con cautela, e non alzò lo sguardo una sola volta. Quando comprese il testo della canzone, trasalì e levò gli occhi verso Gio. "Ognuno un giorno arriva alla conoscenza. Per alcuni ci vuole molto tempo, poiché davanti ad essi c'è un ostacolo. La tragedia del presente, in cui ognuno mantiene la propria solitudine. È solo lo slittare del tempo che all'apparenza ci separa l'uno dall'altro."

御殿へ行ってみると、舞台は一段ひくいところに作られていた。祇王は涙を流して歌う。声を震わして、トレマンド・ラ・ボーチェ tremando la voce! 「仏も昔はただの男」、ラクリマンドlacrimando, ラクリモーソlacrimoso, 「我らもついには仏なり」、ラメンタービレlamentabile,、ラメンタビルメンテlamentabilmente、「いずれも、ぶっしょう具せる身を」、ラメンタンドlamentando、ラメンタートlamentato、「へだつるのみこそかなしけれ」。ラメントーソlamentoso!

5. L'addio
Quel giorno Gio capì che anche lei non poteva essere libera da gelosia, desiderio e brama di vendetta. Il giorno del suo ventunesimo compleanno si fece rasare i capelli vividi e lucenti e andò ad abitare in un rifugio abbandonato fra i monti, dove il postino non portava le lettere e nessun commerciante ambulante portava medicine. Sua sorella e la madre la seguirono.

この世は仮の宿りなり。はぢてもはぢでも何ならず。ただ長き世の闇こそ心憂けれ。暗く悲しい アンゴッシェーヴォレ angoscevole 、闇、 亡霊の影、オンブラ ombra!
祇王二十一にて尼になり、嵯峨の奧なる山里に、柴の庵(いおり)をひきむすび、念仏してこそいたりけれ。

Le tre donne non sentirono più la mancanza della vita cittadina. Dimenticarono Kiyomori e con lui anche i volti di tutte le persone che dipendevano dal suo potere. Volpi e tassi erano gli unici fedeli amici che visitavano regolarmente il rifugio delle donne. La generosa natura dava loro frutti, radici, bacche e legumi senza parlare di "interessi" o di "credito". La fresca sorgente placava la loro sete, solo la voglia di danzare non poteva essere soddisfatta, poiché non c'era altro pubblico al di fuori del modesto popolo degli scoiattoli.
L'inaffidabile inverno non rimase a lungo. Incipriò i boschi di bianco, ma tolse loro il trucco già allo spuntare del primo verde. La capricciosa primavera tinse il paesaggio di tanti colori e si ritirò senza commenti dietro le quinte quando spuntò l'azzurro cielo estivo con bianche, enormi nuvole minacciose. Un acquazzone improvviso lavò via gli ultimi ricordi dolorosi e il caldo che seguì sanò tutte le ferite, dalle quali presto caddero spesse croste. Erano le foglie con cui il vanitoso autunno, ben vestito, ammetteva la propria caducità.

6. La decisione
Era una sera d'autunno come tante. Gio, sua sorella e la madre sedevano davanti al fioco lume della candela e ascoltavano il vento che all'esterno conversava con le foglie di bambù. La fiamma ebbe un tremito violento quando una corrente d'aria s'insinuò nella parete di paglia. Le ombre delle donne alle pareti oscillarono, si dissolsero e mostrarono di nuovo le ombre delle tre donne. Gio udì una voce dall'esterno. Gi-nyo chiese alla madre se aveva sentito qualcosa. Poi tutte e tre udirono chiaramente una voce e si fecero più vicine l'una all'altra, intimorite. Non era il vento e neppure un animale, ma senza dubbio la voce di una giovane donna. Poteva essere solo lo spirito di una donna morta, poiché nessuno di notte avrebbe trovato la strada, non segnata, per il rifugio.

春は去り、夏も過ぎ、秋の初風吹く夜に、七夕の夜、天の川に見とーれて、橋をかける恋の心を思うにつけても、ともしーびは弱くpiano揺れ、その時、戸を敲く者がいた。(叩く)不安インクイエートinquietoの訪れ、身の震え。震える肩を寄せ合って親子三人息をひそめる。

Le donne si misero a pregare per respingere lo spirito cattivo, ma la voce dall'esterno si fece sempre più chiara. A un tratto Gio si alzò e aprì la porta. Nella fioca luce della candela si vide una figura femminile. Gio la riconobbe ed esclamò: "Hotoke! Siete voi!"

竹のあみ戸をあけたれば、魔縁にては なかりけり。仏御前ぞ いできたる。

Hotoke entrò con il capo coperto, il suo corpo odorava di legno di sandalo. Si sedette con le donne, si lisciò il vestito lacerato per nascondere le gambe segnate da graffi insanguinati e si mise a raccontare: "Non voglio infastidirvi con tutte le mie storie di sofferenza, ma lasciatemi parlare di una frase che ho scoperto a casa nostra su una parete di carta: l'autunno arriva da tutti. Gio, siete voi ad averlo scritto. Ho capito subito che cosa s'intendesse, ma non ero ancora arrivata al punto da poter lasciare Kiyomori. Le notti si fecero sempre più lunghe e il sorgere del sole non mi dava alcuna gioia, poiché il giorno non mi apparteneva. Anche danzare mi sembrava una punizione. La presenza di Kiyomori mi opprimeva sempre di più. Quando ho saputo per caso che vivevate in un rifugio di montagna, mi sentii attratta verso di voi. Ero addirittura sicura di appartenervi. Kiyomori non mi ha permesso di farvi visita, perciò ho reciso il mio legame con lui – con una forbice, come vedete".
Hotoke si tolse il mantello. Il capo della diciassettenne era completamente rasato. Da allora le quattro donne vissero insieme nel loro rifugio, dove il profumo era definito dai bastoncini di incenso e dai fiori di stagione. In un'antica cronaca è scritto che le quattro donne furono seppellite in un'unica tomba.

「頭をまるめたのは、心を丸めたからです。どうかわたしの間違いを許して、一緒に蓮の花になってください。蓮根も怨恨も根を絶って、泥水の表面に浮かびあがりましょう。もしそれが無理だというならば、わたしはここを出て、一人さまよい歩き、むしろの上で眠り、凍えても飢えても、命の続く限り、声を出して詩を読みながら最後を迎えるつもりです」とさめざめと語る仏の言葉を聞いて妓王、湧き出す涙をぬぐって、「あなたがそんな風に考えているなんて夢にも知らずに、こんな世の中に生きる我が身を可哀想に思って暮らして来ました。人を恨めしく思うのをやめられなかったせいで、心が晴れなかったんですね。今それが分かってさっぱりしました。わたしが何も所有せず、誰にも誉められない生活を選んだことを今時めずらしく感心なことだと言う人がいるけれど、ちっとも感心なことはありません。わたしは世の中を恨んで尼になった。ところが、あなたは捨てられたわけでもなく、誰を恨むわけでもなく、十七歳という若さで世の仕組みを見通して、ここへ来たのですね。これからは四人でこの小屋で寝起きして、朝夕、線香に火をつけ、花を供えて、詩を読みながら暮らしましょう。
四人の女たちはそれぞれの生をまっとうし、往生した年にはかなり開きがあったものの、一箇所に埋葬されたようで、後白河法皇の長講堂の過去帳にも「妓王 妓女 仏 刀自 等が尊霊」と書かれている。フィーネ。
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