CONTRIBUTI
Massimo Rizzante

Per Dezso Kosztolányi

di Massimo Rizzante
Dezso Kosztolányi, romanziere, novellista, poeta, traduttore poliglotta e saggista, è ritenuto in patria e in molti paesi (in Francia, in particolare, dove tutte le sue opere sono state tradotte) lo scrittore ungherese più importante tra gli anni ’10 e gli anni ’30 e grande scrittore europeo (Thomas Mann lo reputava tra i migliori. Per Milan Kundera e Danilo Kis è un maestro assoluto dell’arte della prosa breve).
Inizia la sua carriera come poeta nel 1907 con la raccolta
Tra quattro mura, con la quale s’impone subito all’attenzione della critica. Nel 1908, anno in cui pubblica la sua prima raccolta di novelle (Sere stregate), viene fondata la rivista modernista Nyugat (Occidente), di cui Kosztolányi diverrà ben presto e per molti anni uno dei principali collaboratori. Nel 1913 pubblica Poeti moderni, una voluminosa antologia di traduzioni e adattamenti da poeti inglesi, americani, tedeschi, francesi, belgi e spagnoli. È negli anni ’20, verso i quarant’anni, che l’autore raggiunge il massimo di notorietà, diventando uno degli scrittori più letti della sua generazione (ma anche tra i più solitari). La fama, oltre a diverse raccolte di novelle, gli viene dalla pubblicazione tra il 1922 e il 1926 di quattro romanzi: Nerone, il poeta sanguinario (1922), Allodola (1924, l’unico romanzo tradotto in italiano a cura di M. Masini, Sellerio, Palermo 2000), L’aquilone d’oro (1925), Anna la dolce (1926). Tuttavia, la sua ricerca letteraria non si arresta: la forma tradizionale, l’intreccio ben fatto, i personaggi sapientemente disegnati e motivati dei quattro romanzi (dove per altro sono presenti già i segni premonitori di un nuovo orientamento) non lo soddisfano. Due le direzioni che l’autore prende negli ultimi anni della sua vita (tra il 1928 e il 1936). Da una parte cerca di costruire un nuovo modo romanzesco, riprendendo elementi del romanzo picaresco: da qui la nascita di quello che si è solito chiamare “il ciclo di Kornél Esti” (dal nome del personaggio protagonista delle avventure) che comprende il romanzo Kornél Esti (la sua opera più moderna, comica e di grande smalto stilistico), pubblicato nel 1933 e una serie di novelle (circa 44); dall’altra si sforza di essenzializzare la sua prosa, di ritrovare nel frammento la totalità: da qui alcune raccolte di novelle brevi, di note, di riflessioni diaristiche che compongono, ad esempio, Cinema muto e altri batticuori e l’ultima raccolta di novelle, uscita nel 1936, anno della sua morte, dal titolo Occhio di mare (si fa riferimento metaforico a un lago di montagna. La metafora appartiene a varie lingue e paesi, dalla Polonia alla Transilvania).


Proposta editoriale che non vedrà mai la luce

Raccolta di racconti di D. Kostolány

1 Il traduttore cleptomane
2 Il controllore bulgaro
3 La scomparsa di Kálmán Kernel
4 Il presidente
5 L’ultima lettura pubblica
6 Felicità
7 Lo straniero e la morte
Dezso Kosztolányi de Nemeskosztolány (1885-1936) è stato un poeta, scrittore, giornalista e traduttore ungherese.

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